Rapidshare rivela gli indirizzi Ip degli utenti

Il servizio di file hosting avrebbe consegnato ad una casa discografica tedesca l’indirizzo di un utente accusato di aver condiviso materiale coperto da copyright. Questo è un precedente pericoloso anche per il peer to peer. Anche se la sede è in Germania, viene quotidianamente usato dagli utenti di tutto il mondo che lo sfruttano per condividere materiale legale e meno legale. Nonostante ci siano sei persone che a tempo pieno non fanno altro che controllare le segnalazioni di materiale che non dovrebbe essere caricato sui server (perché coperto da copyright, soprattutto), la Gema (la versione tedesca della Fimi, o della Riaa) non è soddisfatta. Secondo una sentenza della Corte Regionale di Düsseldorf emessa nel gennaio del 2008, Rapidshare è responsabile dei contenuti caricati dagli utenti, nonostante la società abbia sostenuto il contrario nel corso del procedimento; Rapidshare ha il compito di rimuovere attivamente i contenuti coperti da diritti d’autore, senza aspettare le segnalazioni. Su richiesta di una casa discografica che si è appellata al paragrafo 101 della legge tedesca sul copyright, pare che Rapidshare abbia consegnato una lista contenente gli indirizzi Ip usati dagli utenti alla Casa stessa, al fine di rintracciare l’autore di una violazione di copyright. La notizia, pubblicata dal sito in lingua tedesca Gulli:news, ha subito sollevato la preoccupazione di tutti gli utenti di Rapidshare ma anche di chi usa sistemi di filesharing. Stando alla ricostruzione, è stato scovato su Rapidshare una copia dell’album Death Magnetic un giorno prima del rilascio ufficiale. Richiamandosi alla legge tedesca avrebbe richiesto a Rapidshare gli indirizzi Ip, dai quali, grazie alla collaborazione di Deutsche Telekom, sarebbe risalita all’identità del condivisore; tutta questa attività si sarebbe poi conclusa con una perquisizione da parte della polizia. Al di là del singolo caso, questa vicenda costituisce un precedente inquietante: se ha funzionato per Rapidshare, la stessa tattica potrebbe essere utilizzata per scovare gli utenti di BitTorrent, eMule e degli altri software e dare inizio a una caccia su larga scala.

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