ATTENZIONE ai tagli di Vodafone

Vodafone taglia il VoIP, così le offerte dati non comprendono più il VoIP nella versione base e chi vuole usare Skype deve pagare di più, suscitando una protesta generale irritando gli utenti. Le offerte rimodulate, stando alle lamentele e a quanto si può apprendere dal confronto con le precedenti, paiono infatti peggiori. Si parte da Mobile Internet che, in cambio di 3 euro alla settimana o 10 euro al mese offre rispettivamente 250 Mbyte di traffico alla settimana o 1 Gbyte al mese, ma senza la possibilità di usufruire di VoIP, peer to peer e file sharing. Chi volesse utilizzare Skype o gli altri servizi deve forzatamente sottoscrivere una tariffa speciale, denominata Mobile Internet Plus, che costa 8 euro alla settimana e offre 2 Gbyte di traffico al mese. Il taglio di VoIP e compagni non colpirebbe soltanto chi sottoscrive i nuovi abbonamenti ma si applicherebbe anche a chi ha già in corso un’offerta precedente. Vodafone è tranquilla perchè gli utenti che sottoscrivono il contratto sanno di accettare delle clausole che lasciano all’azienda la libertà di limitare il traffico come meglio crede, secondo le politiche che vanno sotto il nome di traffic shaping e bandwith management. Dal punto di vista degli utenti si tratterebbe invece di un tentativo di fermare la concorrenza, infatti Skype si pone in netto contrasto con i normali piani telefonici, violando la net neutrality. Da Skype arriva un commento caustico, che pubblico integralmente.

Alcuni operatori di telefonia mobile in diversi paesi Europei, tra cui l’Italia, hanno messo in atto in modo arbitrario restrizioni contrattuali, tecniche o finanziarie che limitano quello che gli utenti finali e gli innovatori possono fare online. Questi operatori talvolta si schierano apertamente a favore della neutralità della rete e delle libertà della rete, ma la definizione che ne danno spesso non è in linea con la nuova normativa europea delle telecomunicazioni o con le aspettative degli utenti e lascia spazio a numerose limitazioni ed eccezioni. Secondo Skype, questa situazione, illustrata dai recenti articoli apparsi su alcuni media italiani, è inaccettabile in quanto essa minaccia l’innovazione, la scelta dei consumatori e, più in generale, la loro libertà. Skype è fermamente convinta che dovrebbero essere gli utenti di Internet e nessun altro a scegliere cosa fare online. In base alla nuova normativa dell’Unione Europea sulle telecomunicazioni, il cui recepimento nelle leggi nazionali è previsto entro maggio 2011, le autorità devono proteggere le libertà di rete, compresa la possibilità per gli utenti finali di accedere e utilizzare le applicazioni, i contenuti e i servizi a loro scelta su Internet. In un momento in cui la capacità delle persone di usare Internet liberamente in tutto il mondo è più importante che mai, ci aspettiamo che le autorità in Italia e a Bruxelles diano il buon esempio, e proteggano i consumatori e gli innovatori come Skype in concreto e non solo a parole, il più presto possibile.