HTTPS in pericolo, sono stati rubati 9 certificati digitali.

Microsoft ha lanciato l’allarme e Yahoo!, Google, Skype e Mozilla sono solo alcuni dei big a cui potrebbe essere rubata l’identità. La prudenza e gli aggiornamenti del computer sono le uniche soluzioni per non incappare nel furto d’identità. Microsoft ha pubblicato l’advisory di sicurezza 2524375 con il quale ha messo in guardia l’utenza circa un furto di certificati digitali che potrebbe consentire ai ladri di spacciarsi per aziende legittime, truffando così i naviganti. Il problema nasce dalla sottrazione di nove certificati rilasciati da Comodo, azienda di sicurezza e Certification Authority (CA) riconosciuta nativamente da Windows. I criminali, ha spiegato Comodo, sono riusciti a mettere le mani sui documenti d’identità a causa di una incursione subita da un partner europeo incaricato di svolgere la validazione preliminare delle richieste di rilascio dei certificati. I documenti digitali in questione accreditavano l’identità delle seguenti risorse:

login.live.com
mail.google.com
www.google.com
login.yahoo.com (3 certificati)
login.skype.com
addons.mozilla.org
Global Trustee

Sfruttando a dovere il materiale rubato, i cracker potrebbero creare risorse fittizie simili a quelle dei soggetti coinvolti ancora più credibili, in grado di ispirare la massima fiducia anche all’utente più attento che, di conseguenza, non si farebbe troppi scrupoli ad immettere credenziali d’accesso riservate, numero di carta di credito e quant’altro. Comodo ha immediatamente revocato la validità dei certificati inserendoli in una Certificate Revocation List (CRL) ma Microsoft ha comunque reso disponibile un aggiornamento, ottenibile tramite Windows Update, che implementa un ulteriore blocco anche a livello del browser web. Allo stesso modo, Mozilla ha rilasciato la versione 3.6.16 di Firefox dotata di una correzione analoga mentre la versione 4.0 la veicola di default. Google ha implementato lo sbaramento ai certificati fasulli già in Chrome 10.0.648.151. Non è chiaro, al momento, come e se Opera e Safari gestiranno il problema. Comodo ha pubblicato sul blog aziendale, nel quale si segnala che l’origine dell’attacco parrebbe essere l’Iran e, di conseguenza, potrebbero esservi implicazioni politiche ed il supporto del governo alle spalle dell’aggressione. La software house ha altresì evidenziato che nessuna componente della propria infrastruttura tecnica è stata colpita: i certificati sono infatti stati generati utilizzando l’account sottratto al partner europeo. In un secondo approfondimento, il gruppo ha dichiarato che l’aggressione sia stata portata con precisione clinica da un cracker molto preparato e che aveva ben chiara la lista dei propri obbiettivi prima di iniziare l’assalto. Il dettagliato livello di preparazione del colpo rafforzerebbe l’ipotesi che non si possa essere trattato di un’incursione amatoriale, ma del lavoro di professionisti.

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