Come si fà ad affidare alla nuvola i vostri dati sensibili, le vostre foto e i vostri documenti ? Siete proprio certi che la nuvola funziona bene e non vi perde tutto quello che avete memorizzato ? Vi ricordo che non bisogna mai affidare dati sensibili e riservati al web e di effettuare con regolarità una copia di sicurezza dei propri dati. Vi racconto cosa è successo ad un giornalista americano che ha perso tutti i suoi dati dichiarandosi contro il cloud computing. Mat Honan, giornalista americano ha raccontato sul proprio blog di aver subito un attacco hacker che gli ha cancellato completamente l’account iCloud, la nuvola di Apple, resettando i dispositivi iPhone, iPad e MacBook connessi, e che hanno sottratto anche l’accesso agli account di Twitter e della posta Gmail che erano stati legati all’account Apple. Honan è riuscito a bloccare l’account di Twitter e a recuperare l’accesso alla posta di Gmail, ma senza poter riavere le sue email, mentre per le foto e i contenuti condivisi tramite iCloud su tutti i suoi dispositivi, sono andati persi, anche se l’Apple Care starebbe lavorando per cercare di recuperare il materiale dal MacBook. L’accesso fraudolento è stato messo a segno da un gruppo che si fa chiamare Clan vv3, che semplicemente telefonando all’assistenza Apple aggirando i controlli di sicurezza con semplice astuzia e ottendendo di farsi resettare le credenziali dell’account iCloud. Da quel momento ha assunto di fatto il pieno controllo della vita digitale di Honan. Apple ha fatto sapere che provvederà a rivedere i controlli interni affinché un simile episodio non possa ripetersi in futuro. Un nuovo episodio contro il cloud computing viene da Steve Wozniak, storico co-fondatore di Apple. In una intervista e senza approfondire, si è detto convinto della pericolosità del cloud computing, destinato a creare una mole di problemi nel prossimo futuro. Intanto più si inviano file nella nuvola, più se ne perde la proprietà, tutto dichiarato alle norme d’uso che occorre accettare. Certamente controllo e accessibilità dei propri dati passano ai gestori della nuvola e della connessione, sempre necessaria per accedervi. Errori di gestione, incidenti o veri attacchi come quello capitato al giornalista americano possono compromettere l’integrità di quanto archiviato.