Qualche informazione su WHATSAPP e la privacy.

Se usate WhatsApp, date il consenso all’app affinchè legga periodicamente la vostra intera rubrica telefonica, ne estragga tutti i numeri e li invii ai server usando una connessione cifrata. Tutte le altre informazioni presenti nella rubrica, per esempio nomi, indirizzi mail e postali, non vengono utilizzate. L’azienda memorizza in forma cifrata sui propri server sia i numeri di telefonino delle persone iscritte, sia quelli di chi non usa il servizio ma ha il proprio numero memorizzato in una rubrica di un utente WhatsApp. (Come da condizioni di contratto paragrafo 3 e Privacy Notice, e dalle faq di WhatsApp). Se usate WhatsApp sull’ iPhone, potete bloccare l’accesso dell’app alla vostra rubrica andando in Impostazioni – Privacy – Contatti e disattivando il selettore di WhatsApp. Con questa operazione limiterete molto quello che potete fare con WhatsApp, come da faq di WathsApp. Per poter leggere i messaggi di stato di un utente WhatsApp, che sono in sostanza pubblici, è sufficiente avere in rubrica il suo numero di telefonino. Se invece non volete che il mondo intero sappia o veda qualcosa, non inviatela come messaggio di stato. (Da condizioni di contratto, paragrafo 5). Si può anche bloccare un utente indesiderato, che non verrà avvisato del blocco ma potrebbe comunque dedurlo. (Come da faq di WathsApp). WhatsApp è vietato ai minori di 16 anni, mentre Facebook è vietato ai minori di 13 anni. Quando mandate un messaggio tramite WhatsApp, la società registra la data, l’ora e i numeri di telefonino del mittente e del destinatario. Il contenuto di un messaggio non viene archiviato da WhatsApp, a meno che il destinatario non sia in grado di riceverlo, ed in quel caso, resta sui server di WhatsApp fino a 30 giorni. Comunque WhatsApp si riserva l’opzione di archiviare qualunque informazione che la legge californiana gli imponga di conservare. (Come da conzioni di contratto, Privacy Notice). WhatsApp ha avuto gravi problemi di sicurezza ed intercettabilità, e non è chiaro se siano stati tutti risolti. In particolare, è stato possibile assumere l’identità di un’altro utente, specialmente se gli utenti spiati usano reti WiFi. A questo punto data la leggerezza sulla sicurezza da parte dei responsabili di WhatsApp, non è prudente utilizzare i messaggi per informazioni private o sensibili. Un’altra pecca delle condizioni contrattuali, è che qualora WhatsApp venga acquisita o si fonda con un’entità terza, si riservano il diritto di trasferire o assegnare le informazioni che hanno raccolto dei loro utenti. Brian Acton, cofondatore di WhatsApp insieme a Jan Koum, hanno dichiarato questo : Abbiamo fatto ai nostri utenti una promessa molto importante, niente pubblicità, niente trovate, niente giochini. E’ contrario all’etica e contro la nostra integrità personale. Tutto questo prima di vendere a Facebook e citato da WIRED UK.