La guerra dei big ai vostri dati personali.

Quanto valgono i vostri dati personali raccolti mentre navigate e fate ricerche su internet ? Per Google 405 dollari, dato ottenuto dividendo la capitalizzazione di 362 miliardi di dollari per i 900 milioni di utenti di una casella di posta elettronica Gmail. I servizi offerti agli utenti finali gratuitamente, almeno all’apparenza, cui si è aggiunta da poco anche l’archiviazione illimitata di tutte le fotografie scattate con il proprio smartphone sui capienti server di Google. Una vera manna digitale piovuta dal cielo ? Non proprio, dal momento che questi servizi sono in realtà pagati sino all’ultimo cent da ogni utente, ma non con una valuta ufficiale, ma barattati più o meno consciamente con una merce preziosissima, ovvero le proprie informazioni personali. Applicando lo stesso criterio a Facebook, il valore per utente è di 194 dollari, considerando i 274 miliardi di dollari di capitalizzazione e gli 1,41 miliardi di utenti attivi su base mensile. Non a caso Tim  Cook, ceo di Apple, ha usato parole durissime per evidenziare le implicazioni, a molti non evidenti, di questo modello di business in un recente evento dell’EPIC. ” Mi sto rivolgendo a voi che venite dalla Silicon Valley, dove alcune delle società più importanti e di successo hanno costruito il loro business cullando i clienti con false rassicurazioni sulle informazioni personali. Stanno divorando tutto quello che sanno su di voi per cercare di monetizzare. Riteniamo che sia sbagliato, Apple non vuole essere una società di questo genere. “