Quello che si pubblica sul social network non è più sotto il pieno controllo degli utenti. In realtà è che Facebook non diventa mai proprietaria dei contenuti che si pubblicano, che sono di esclusiva proprietà dell’utente, ma può riutilizzarli a suo piacere. Che i contenuti caricati dall’utente su Facebook e condivisi, o meno, con altre persone restino di sua proprietà è chiaramente indicato anche nei termini di utilizzo del social network, consultabili in questa pagina, dove troviamo sotto “Dichiarazione dei diritti e delle responsabilità”: “L’utente è il proprietario di tutti i contenuti e le informazioni pubblicate su Facebook”.
Ciò significa che l’utente potrà disporre dei suoi contenuti come riterrà più opportuno. Inoltre Facebook ricorda che foto e contenuti dell’utente potranno da questi essere adoperati altrove. Utilizzando il social network l’utente accorda all’azienda di Zuckerberg “licenza non esclusiva, trasferibile, che può essere concessa come sottolicenza, libera da royalty e valida in tutto il mondo, che consente l’utilizzo dei contenuti pubblicati su Facebook o in connessione con Facebook”. In altre parole, Facebook si dichiara libera di utilizzare le foto e gli altri contenuti conferiti dall’utente ovunque lo ritenga opportuno e senza versare un centesimo in termini di royalty. I contenuti, foto comprese, restano quindi di proprietà dell’utente ma Facebook non dovrà versare alcun corrispettivo economico se vorrà riutilizzarle. Eventuali società con cui Facebook abbia stretto un accordo, potranno a loro volta e sulla base di un’apposita licenza, di riutilizzare lo stesso materiale. Il diritto di Facebook di usare foto e contenuti degli iscritti al social network cessa nel momento in cui l’utente cancelli specifici contenuti o chiuda il suo account. Nel caso in cui i contenuti fossero stati condivisi con utenti terzi e questi non li avessero rimossi, l’accesso agli stessi e l’eventuale riutilizzo degli stessi da parte di Facebook potrà proseguire.
Sebbene possano sembrare termini di licenza piuttosto insidiosi, Facebook ha deciso di approvare queste condizioni di utilizzo perché, diversamente, non potrebbe neppure visualizzare le foto pubblicate dagli iscritti nel news feed. Certo è che nulla vieta a Facebook di usare, almeno lato backend, le foto degli utenti, incrociarle con le informazioni derivante dal sistema di tagging o analizzarne il contenuto mediante algoritmi di intelligenza artificiale. Facebook già lo fa benissimo ed è in grado, automaticamente, di stabilire che cosa è presente in una foto, senza l’intervento degli utenti. Inoltre, non è una novità che Facebook abbia già sviluppato un sistema capace di riconoscere l’identità di una persona partendo da un qualunque volto, addirittura quando il viso non è perfettamente riconoscibile. Attenzione a cosa si condivide e come lo si fa, quindi a ciò che si condivide su Facebook e a come lo si condivide. Le impostazioni sulla privacy di Facebook permettono di fare in modo che chiunque possa accedere ai contenuti pubblicati sulla propria bacheca o condivisi con altri utenti. Il riconoscimento facciale in Facebook è una realtà così come lo è anche in Google. La realizzazione di un dispositivo indossabile per la realtà aumentata, occhiali intelligenti connessi alla Rete, capace di riconoscere una persona ancora prima che si presenti e saperne sin da subito le preferenze e interessi sarebbe già possibile fin da ora. Se si utilizza Facebook, quindi, è sempre bene proteggere adeguatamente il proprio account e riflettere bene sulle impostazioni legate alla gestione della privacy. Tenendo sempre presente la regola generale che se non si vuole condividere qualcosa è bene non pubblicarla affatto su Facebook, può essere utile verificare anche quali contenuti vengono mostrati pubblicamente e quali sono accessibili da cerchie ristrette di persone.