Identificativi Apple rubati ad uno sviluppatore

La notizia della presunta sottrazione di circa 12 milioni di UDID, identificativi univoci dei dispositivi a marchio Apple, insieme con altri dati personali, trafugati da un notebook dell’FBI e completamente falsa. L’FBI ha spiegato che non hanno subito nessun furto di dati. La novità è che il furto dei dati l’ha subito una società di sviluppo software che si occupa di distribuzione di contenuti in formato digitale. E’ l’americana Blue Toad responsabile del furto di dati, sostenendo che i dati erano custoditi dal C.E.O. Paul DeHart. Appena abbiamo appreso di essere stati vittima di un attacco, abbiamo provveduto a contattare le autorità competenti e abbiamo preso le iniziative necessarie, assumendoci la responsabilità dell’accaduto. Questo ha dichiarato DeHart. Ma come mai un’azienda di piccole dimensioni come la Blue Toad è in possesso di una mole enorme di dati ? L’azienda offre servizi per la creazione di applicazioni a circa 6.000 editori diversi inoltre ha pubblicato su iTunes 139 app compatibili con iPhone e 150 con iPad. L’azienda Blue Toad può accedere ad informazioni che riguardano l’utente quali l’UDID del suo dispositivo, il nome ed il modello del device, ha dichiarato Trudy Muller, portavoce di Apple, mentre gli sviluppatori non possono avere accesso alle informazioni relative all’account dell’utente, alle password o ai dati delle carte di credito, a meno che tali informazioni non siano state espressamente condivise dallo stesso utente.