Adesso le conversazioni tramite SKYPE potranno essere intercettate dalla polizia.

Finisce l’era di Skype, unico telefono voip che tramite internet permette di chattare, chiamare e videochiamare gli utenti registrati senza essere intercettati. Infatti Microsoft avrebbe concesso alla polizia statunitense di intercettare le conversazioni via chat testuale, e di accedere su richiesta ai profili degli utenti. Il popolarissimo software di messaggistica istantanea multipiattaforma, tra i suoi cavalli di battaglia ha sempre avuto quello della totale segretezza delle conversazioni effettuate sfruttando il suo protocollo, rendendo quindi impossibile alcuna intercettazione di chat, chiamate audio e video da parte delle forze dell’ordine di qualsiasi paese. Da quando però la società è stata acquistata da Microsoft, sono iniziate a circolare diverse voci sul rendere intercettabili le conversazioni effettuate via Skype, come succede con Windows Live Messenger. Dal quotidiano statunitense Washington Post, sembrerebbe che Microsoft abbia reso disponibile alle forze dell’ordine ed ai servizi segreti americani la possibilità di accedere a tutte le conversazioni testuali effettuate dagli utenti del servizio di messaggistica, i dati personali degli utenti , i numeri di carta di credito e la cronologia dei messaggiLe chiamate vocali e video rimarranno ancora anonime, ma sempre secondo il quotidiano statunitense anche questa situazione cambierà, visto l’aumento dell’utilizzo di questo strumento come alternativa alla tradizionale telefonia fissa e mobile. Sembrerebbe infatti che Skype sia uno degli strumenti più sfruttati per comunicare da parte dei terroristi islamici, così come dai criminali e dai dissidenti politici per nascondere le proprie tracce sul web. Proprio per i motivi sopra citati sarebbe stata la stessa FBI a premere su Microsoft per rendere disponibili ad intercettazioni le conversazioni, ritenendolo un provvedimento necessario alla sicurezza del paese. Sicuramente questa decisione farà discutere tra il popolo del web, il quale potrebbe sentirsi privato di uno dei principali strumenti per poter comunicare in totale anonimato.