In Italia l’85% delle aziende è vulnerabile ad attacchi informatici, nel triennio 2008-2010 danni per 24 milioni di euro e aumentano i casi di spionaggio industriale. Il dato è sconcertante e le analisi effettuate ci conducono all’85% di vulnerabilabilità agli attacchi informatici e a forte rischio di penetrazione interna da parte di hacker professionisti e organizzazioni criminali specializzate nello spionaggio industriale computerizzato. Configurazioni non sufficientemente sofisticate dei sistemi di difesa per la protezione dei dati e scarso o discontinuo monitoraggio di reti, sistemi e applicazioni possono essere fonte di gravi danni economici e di immagine per le imprese. Circa il 60% dei sistemi operativi penetrati sono di origine Linux ed i restanti Microsoft, nonostante la messa in sicurezza di questi sistemi operativi possa garantire generalmente un buon livello di protezione. Da gennaio a giugno 2011 sono stati registrati circa 15000 tentativi di penetrazione di siti web italiani e le previsioni per fine anno stimano che le perdite attribuibili a danni originati da intrusioni sui siti internet raggiungeranno un totale di 9,5 milioni di euro. Con il costante aumento della quantità di informazioni trasmesse e diffuse via Internet è cresciuto constestualmente anche il rischio di sottrazione di dati commerciali, di violazione della privacy e di intrusione nelle reti aziendali anche da parte di organizzazione specializzate nello spionaggio industriale computerizzato. Gli esempi, come dimostrano le cronache più recenti, abbondano e saranno destinati ad aumentare in futuro.
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